Lievito Naturale (Lievito Madre o Pasta acida)

Premessa

(se vuoi, puoi saltare alla preparazione cliccando qui, ma ti suggerisco di leggere comunque la premessa!)

In rete di pagine, sezioni e interi blog dedicati a come si prepara, cura ed usa il lievito madre ce ne sono a bizzeffe.

Io sono una profana della panificazione quindi questa è semplicemente una pagina di “appunti” senza alcuna velleità di insegnarvi la corretta arte della panificazione.
Quello che vorrei fare in questa pagina è darvi delle informazioni “progressive” dalla nascita del mio lievito madre fino a… a dove arriveremo!
Da persona che tenta in prima persona di capirci qualcosa, infatti, noto che nei siti e nei blog “specializzati” si è subissati da una marea di informazioni in mezzo alle quali è difficile sia capire cosa realmente ci serve sapere, sia afferrare il concetto di quanto sia in realtà semplice utilizzare questo meraviglioso e antico ingrediente naturale.

Per l’esperienza avuta sinora con il lievito madre posso però dire che non c’è assolutamente paragone con altri tipi di lievito! Senza voler nè demonizzare nè denigrare il lievito di birra (caro amico di taante preparazioni e tanti successi) impastare la massa a mano con il lievito madre è qualcosa di unico. E’ tutta un’altra sensazione ed esperienza tattile, olfattiva, tutto! Vi dispiacerà usare una impastratrice e vorrete fare tutto a mano per quanto è bello e “diverso”.

Fino ad ora il lievito madre l’ho chiesto in prestito a mio suocera, rinfrescato per alcune settimane costantemente e poi… ahimè… abbandonato, per mancanza di tempo.

Questa volta ho però deciso di creare il mio lievito madre, soprattutto spinta dai DVD di Sara Pap a (di cui ho parlato qui) e dai suoi consigli (in particolare potete vedere questo spezzone).

Non vi nascondo che molto spesso di fronte a post un po’ troppo “professionali” e tecnici sul lievito madre, che impongono temperatura x, acqua y, farina z, bagnetti (!),  mi sono un po’ scoraggiata! Ma Sara Papa mi ha fatto riflettere su una cosa: il lievito naturale era l’unico lievito che usavano le nostre nonne e le nostre antenate prima di loro. Molte non sapevano nè leggere nè scrivere, ma sapevano fare dei pani eccezionali. Non si curavano della durezza dell’acqua o del grado di proteine della farina: semplicemente impastavano… molte non avevano neppure la bilancia.

Ed ha ragione lei! Non è complicato. E’ semplicemente naturale!

Vediamo giorno per giorno, come è andata la preparazione del lievito naturale.

* * *

Come preparare il lievito madre o lievito naturale

Ecco come è iniziata questa avventura:

1° giorno: Sabato 15 settembre 2012:

Ho impastato 150g farina con un buon contenuto proteico con 75g acqua oligominerale ed un cucchiaino di zucchero. Le farine proteiche sono quelle sulla cui confezione trovate scritto “per pizza, per brioches…”, più proteine = più glutine e quindi più elasticità e maggiore resa nella lievitazione.

Ne ho ricavato un panetto che ho messo in una ciotola di vetro NON UNTA, coperta con un canovaccio bagnato piegato. L’ho lasciato lì per 4gg. L’ideale è tenere nella stessa stanza della frutta ben matura perché facilita la proliferazione degli enzimi (io avevo lasciato vicino delle mele quasi vicine al trapasso!)

3° giorno: Martedì (sera) 18 settemebre 2012:

Il panetto si è leggermente gonfiato e decisamente ammorbidito anche se ha fatto la crosta in superficie. Sotto la crosticina è molliccio, alveolato ed ha uno spiccato profumo di pane. ^__^

Ho staccato la parte secca (è venuta via come fosse un coperchietto, senza troppo sforzo, quasi in un unico pezzo), ho pesato la parte “molliccia” (120g) ed ho aggiunto stessa quantità di farina (120g) e 1/2 peso in acqua (60g).

Impastato e rimesso di nuovo in una ciotola di vetro coperto con canovaccio. (Questa operazione si chiama rinfresco).

4° giorno: Mercoledì mattina 19 settembre 2012:

E’ già cresciuta!!!!!! Profuma di pane, in superficie ci sono delle bolle, e sul fondo della ciotola si vede già l’alveolatura!!! Questo è il momento per dare un nome al vostro levito. Dargli un nome vi aiuterà a “tenerlo vivo” e a ricordarvi di rinfrescarlo regolarmente.

Stasera altro rinfresco, e così via per altri 15gg. Stay tuned!

* * *

Lunedì 24 settembre 2012

I rinfreschi continuano quotidiani ^_^! Non vedo l’ora sia pronto! Ogni volta butto via (sigh!) metà e rinfresco 100/120g di pasta  con nuova farina (uso la farina 00 per pizza).

Se non ho tempo o sono troppo stanca per fare il rinfresco a mano sulla spianatoia e poi pulire (!!) metto tutto nella macchina del pane e faccio impastare pochi minuti, giusto il tempo che diventi liscio ed omogeneo (se avete una macchina multifunzione, selezionate il programma per l’impasto della pasta all’uovo).

Sabato 13 ottobre 2012:

Poco meno di un mese dalla sua nascita, ho per la prima volta utilizzato il mio lievito madre e si è comportato in maniera spettacolare! *_* E’ vero che la ricetta prevedeva anche un pochino di lievito di birra nella ricetta. Presto lo userò da solo e vi dirò! Finché non matura completamente usate il lievito madre solo per pane, pizze e altre preparazioni che non prevedono l’uso di uova o burro, in quanto necessitano di un lievito ben maturo e forte.

* * *

Come capire quando e se il Lievito Madre è pronto per la panificazione?

Si dice che il lievito madre è maturo e pronto per panificare quando raddoppia di volume in 4 ore. Naturalmente molti sono i fattori che incidono sui tempi della lievitazione tra cui la temperatura ambiente, il numero dei rinfreschi che hanno preceduto l’impasto, le farine utilizzate, ecc.
Inoltre, visto che abbiamo a che fare con un vero e proprio organismo vivente, sarà l’esperienza di ogni panificazione a farvi conoscere meglio il vostro lievito madre e a consentirvi di modificare la ricetta (ed i tempi di lievitazione) in base alle caratteristiche del vostro lievito. Le prime volte, per non sbagliare, meglio abbondare con i tempi di lievitazione!

Spero di volta in volta di fornirvi quante più info utili e crescere assieme in questa piccola, grande, impresa! 🙂

Nel frattempo, per maggiori approfondimenti, consiglio questo Blog.

Come e quando si rinfresca il lievito madre prima di utilizzarlo

Il rinfresco del lievito naturale è l’operazione con cui nutriamo gli organismi viventi presenti nella nostra pasta acida, fornendo loro nuova farina da mangiare e… digerire!

Il rinfresco va fatto sul lievito madre che sia a temperatura ambiente. Se lo conservate in frigo, tiratelo fuori dal frigo almeno 2 o 3 ore prima (se lo usate spesso, più di una volta a settimana per impastare, potete anche conservarlo fuori dal frigo… le nostre nonne lo tenevano “all’aria” sulla madia!).

I “professori” del lievito madre consigliano di usare acqua minerale, taluni un certo specifico tipo di acqua piuttosto che un’altra. Io penso sempre alle nostre nonne e loro usavano l’acqua del pozzo, anche nelle regioni dove l’acqua è più calcarea, quindi sentitevi liberi di usare anche l’acqua del rubinetto (a mio modesto parere).

Comunemente si consiglia di buttare metà lievito madre e rinfrescare una quantità di circa 100g. Io procedo diversamente: dato che non sono contenta di buttare ogni settimana quella preziosissima pasta acida (figuriamoci se impastata con acqua Levissima!), il lievito madre che conservo per i rinfreschi futuri è anche meno di 100g (talvolta solo 50g), in modo tale che dopo il rinfresco, tolta la parte da conservare, quello che sarebbe “esubero” è il lievito che mi occorre per panificare.

Quindi, se per quella settimana non devo preparare pizza o pane, rinfresco “tutto” il mio lievito naturale (50g) senza buttare nulla (e arrivo a 100/150g canonici!). Se invece devo panificare e per la mia dose di farina mi occorre un certo quantitativo di lievito, lo rinfresco con maggiore quantità di farina e acqua (es. 100g di farina, e cioè il doppio del pese invece che il pari peso, che sarebbe 50g).

Una cosa che spesso non viene detta o non viene detta chiaramente a proposito del Lievito Madre, è che non è “obbligatorio” rinfrescare con il pari peso della farina. Anzi! Come detto ad inizio paragrafo, il rinfresco serve a nutrire il lievito. Quindi, il minimo nutrimento che dovete dargli è il “pari peso”, ma nulla toglie che possiate nutrirlo di più! Anzi: se prevedete che per una settimana sarete “inattivi” sul piano della panificazione, nutrire di più il lievito vi da maggiore autonomia e tempo tra un rinfresco e l’altro.

Oppure, come faccio io, ne tengo da parte solo una minima quantità, dato che il mio fabbisogno non è quello di un casermone, e al momento del rinfresco per l’utilizzo posso permettermi di non buttare nulla, se non l’eventuale crosticina in superficie.

Come utilizzare il lievito dopo il rinfresco

Altra domanda che non trova chiarissima risposta nei vari blog: dopo il rinfresco quando devo utilizzare il lievito madre? Subito? dopo che ha lieviato? entro quanto tempo? Tanti di questi passaggi vengono dati per scontati o non spiegati sufficientemente bene. Facciamo chiarezza:

Dopo il rinfresco il lievito va lasciato lievitare (=raddoppiare di volume) e poi impastato in quella che sarà la vostra preparazione.

Potete usare il lievito entro 24h dal rinfresco (ora più, ora meno!), sempre avendo cura di portarlo a temperatura ambiente prima, nel caso lo abbiate riposto in frigorifero. Se sono passate più di 24 ore (ma comunque meno tempo di quello che solitamente intercorre tra un rinfresco settimanale e un’altro, io faccio così: prelevo la quantità di lievito che mi occorre e la impasto direttamente (facendo finta che sia un nuovo rinfresco ma con gli “ingredienti” del pane o della pizza che sia. Se necessario, rompo la lievitazione e faccio un reimpasto dopo il primo raddoppio.

I bagnetti del lievito madre

Quando il lievito madre diventa (per le ragioni più disparate) troppo acido occorre fargli un bagnetto!

Come si fa a capire che il lievito è troppo acido?

Fondamentalmente, potete capire se il lievito madre è troppo acido dall’odore: se l’odore è diventato troppo pungente allora è l’ora di un bagnetto. Tenete presente che l’odore del lievito (gradevole o sgradevole che sia) sarà poi l’odore conferito al vostro pane perché non va via con la cottura. Un buon odore solitamente ricorda quello dello yogurt bianco o del vino, per cui, per capire se sia l’ora di un bagnetto, regolatevi anche in base all’odore che per voi dovrebbe avere un buon pane!

Non esagerate però con i bagnetti: la caratteristica del lievito naturale è proprio quella di essere acido (viene anche chiamato “pasta acida”, infatti)!

L’acqua del bagnetto deve essere leggermente zuccherata (circa 2g di zucchero per litro d’acqua) e tiepida (20/22°C). Si immerge il lievito nell’acqua (eventualmente tagliato a fette spesse) e si lascia a bagno per circa 20 minuti. Poi si strizza e si rinfresca come al solito.

51 risposte a “Lievito Naturale (Lievito Madre o Pasta acida)”

  1. ciao mi chiamo silvia e vorrei chiederti alcune cose su questo lievito visto che tu l’hai gia’ provato.
    per prima cosa io non ho trovato la farina 1 ma vedo che anche tu l’hai fatto con la 0 e’ la stessa cosa?
    hai notato differenze? sai e’ da un po’ che provo e riprovo e ogni volta butto tutta la farina e alla fine poi non vedo risultati e’ per questo che te lo chiedo.
    ho visto che lei lo faceva solo con farina e acqua e non mette ne zucchero, miele o olio lievita allo stesso modo? la panificazione e’ poi acida?

    • Ciao Silvia e benvenuta!
      Allora io ho seguito le indicazioni della Papa, meno che per la farina, ho usato “semplice” farina per pizza, non avevo altra e non mi andava di prenotarla in internet, aspettare che arrivasse, ecc…
      Non saprei dirti che differenza c’è, perché non so come sarebbe venuto con altra farina!
      io ho iniziato a cuocere qualcosina con il lievito madre e si sta comportando bene, certo, non è ancora perfettamente maturo, ma non è affatto malaccio!
      Se lo trovi troppo acido fagli un “bagnetto” con dell’acqua in cui hai sciolto un cucchiaino di zucchero per litro d’acqua prima di utilizzarlo.
      Oppure aggiungi una punta di bicarbonato all’impasto
      Non scaraggiarti! 🙂

      • Grazie provero’ anch’io con la farina per pizza devo ancora iniziare.
        M a non sapevo questo metodo ma il “bagnetto” come lo fai?
        cioe’ prepari il rinfresco e lo metti subito,o lo fai lievitare e poi va in acqua come funziona?

      • Ciao Silvia!
        Allora il bagnetto va fatto prima del rinfresco, in questo modo:
        “1) tagliate delle fette di lievito madre alte 1 cm e mettetele a bagno in acqua a 20°-22°C, aggiungendo circa 2 g di zucchero per litro d’acqua;
        2) lasciate a bagno per 20 minuti;
        3) spremete il lievito madre e procedete all’operazione di rinfresco, con i seguenti dosaggi:
        lievito 200 g
        farina 400 g
        acqua 200 g
        4) procedete ai successivi rinfreschi dosando la farina fino a ottenere un lievito della giusta consistenza, che maturi in 4 ore a 28°C.”
        Fonte qui: http://www.dolcesalatoweb.it/2011/01/il-lievito-naturale-dalla-teoria-alla-pratica-parte-ii/ dove trovi altre info! 🙂

  2. Grazie Cle per questo post!
    volevo sperimentare la pm e mi sono rivolta ad una “spacciatrice” nella mia zona che ho trovato proprio grazie al blog che segnali… dovrei averla per il we e poi via agli esperimenti, anche perchè il mio maritino mi ha regalato la planetaria 😀

    • Wow!!! che bello!!!
      adotti un po’ di pasta madre e… hai avuto la planetaria NOTIZIONAAAAAAAAAAA!!!!
      ora “meringherai” a palla anche tu! ;D

      • carissima… ho preparato il pane toscano delle sorelle simili con la pm ed è venuto eccezionale! ora devo prendermi cura della pm, anche se, come dici tu, è una cosa naturale… mia mamma mi ha raccontato che quando facevano l’impasto del pane usavano solo lievito naturale (non avevano altro!) ed ogni volta ne toglievano un pezzetto dall’impasto totale, lo appiattivano e lo facevano seccare e poi, quando dovevano impastare nuovamente, lo rinfrescavano in acqua… senza frigoriferi o termometri… ci dovrei riuscire anche io 😉 . Volevo chiederti se te usi per i rinfreschi sempre lo stesso peso della pm in farina e la metà di acqua, perchè sul sito che indichi le proporzioni sono un po’ diverse… Ciao!!!

      • Ciao Paola,

        Allora il rinfresco serve a nutrire il lievito e a tenerlo invita per “x” giorni dentro o fuori frigo.

        Ora, il rinfresco fatto con la stessa quantità di farina e pm basta a nutrire il lievito per circa una settimana in frigo (4/5 gg fuori dal frigo)

        Quella è la quantità minima, ma puoi decidere di mettere più farina e quindi conservare il lievito per più gg.

        Esempio: io so che domenica prossima non riuscirò ad impastare, allora oggi rinfresco 100g di pm con 200g di farina (invece che i “soliti” 100g) in modo tale che lui si nutra per più giorni senza problemi.

        La quantità dell’acqua va calcolata sempre in base alla farina, e deve essere la metà del peso della farina (es.: 50g acqua su 100g farina).

        Spero di essere stata chiara e utile!

        Baci!

      • Ciao sono Antonella ho bisogno del tuo aiuto. Ho fatto il lievito madre e ha raddoppiato il suo volume in 6 ore (casa mia è fredda) ho fatto 4 rinfreschi ogni 48 ore e 5 ogni 24. Secondo te posso già usarlo per impastare?

      • Ciao Antonella,
        In base alle mie ultime sperimentazioni e studi posso darti i seguenti consigli (in attesa di aggiornare il post):
        – il lievito “maturo” deve avere un odore non troppo pungente, più simile allo yogurt bianco che all’alcool
        – molti dosaggi per i rinfreschi sono basati su ricette nord europee dove sono abituati a pane dal sapore più acido. A noi italiani piace il pane più “dolce”. Un rinfresco fatto con una parte di lievito e due di farina dovrebbe dare un grado di acidità ottimale (e quell’odore di yogurt bianco gradevole)
        – l’ideale è usare il lievito circa 4 ore dopo il rinfresco, quando l’attività è massima. Cmq non superare le 6 ore, altrimenti aumenta l’acidità.
        -puoi sempre aggiungere un pizzichino di lievito di birra per aiutare la lievitazione e accorciare i tempi;
        -all’inizio anche se non è perfettamente maturo puoi cmq fare impasti semplici di pane e pizza dove non è prevista l’aggiunta di uova o grassi, man mano che sarà forte potrai dedicarti a preparazioni più complesse,
        – tieni sempre a mente che l’odore e l’acidità del lievito non vanno via con la cottura, quindi lo stesso odore avrà poi il pane o la pizza. Regolato sempre su questo principio fondamentale per capire a che punto del rinfresco è il lievito

  3. anch’io sto producendo il LM
    dopo una settimana di rinfreschi ora è molto acido
    gli dovrò fare il “bagnetto” quindi
    ma va fatto a tutto o solo ad una parte?
    Il mio è una bestia di 600gr più l’acqua
    stasera non avevo voglia di buttare latra farina e allora l’ho usata quasi tutta
    300gr LM
    300GR farina
    150 gr acqua
    e rinfrescone 😉

    • Ciao Conte Rosso!
      Premetto sempre che sono una novellina nella lievitazione naturale e che non ho grande esperienza.
      Comunque da quanto ho capito leggendo ed informandomi, non bisogna “esagerare” con i bagnetti per “addolcire” il lievito madre, che è e deve essere pasta “acida”.
      Il bagnetto quindi va fatto alla pm che devi utilizzare per panificare. Per rendere meno acido la pm che conservi invece ti conviene rinfrescarla più spesso, specie in vista di una preparazione.

      Sulla quantità: non so che produzione settimanale fai di pane, ma credo che 300g di pm siano tantini!
      Anche io all’inizio ne avevo una quantità considerevole, ma mi rendevo conto che era uno “spreco”.
      Ora ne tengo da parte tra i 50 e i 100g. Se per una ricetta me ne serve di più, faccio dei rinfreschi “ravvicinati”.

  4. Grazie Cle
    ovviamente ho tanto da imparare
    ma ieri sera l’ho assaggiato ed era decisamente molto acido e amarognolo
    che s e ho ben capito è indice di un lievito molto forte, ma alla fine non ho fatto nessun “bagnetto”
    ho proceduto come sopra e stamattina sembra partito alla grande “con tutte quelle bollicine ”
    ne ho fatto così tanto per non buttare via la farina , infatti partendo da
    200gr di farina
    100gr di acqua
    e un cucchiaio di miele
    la prima volta …diventava dopo 48 ore di circa 300gr
    e buttavo via un terzo ad ogni rinfresco
    stavolta ho preferito aggiungere tanta farina e non buttare niente!
    Misa che stamani panifico 😉

  5. Ciao Cle
    Ti ringrazio per la spiegazione del bagnetto mi servira’ in un prossimo futuro.
    Dopo 10 giorni di rinfreschi il lievito, in 4 ore circa gia’ raddoppia il volume.
    Ora non so se metterlo in frigo o diradare i rinfrechi senza rovinarlo perche’ e’ molto bello.
    Secondo te e’ troppo presto per panificare?
    Non vorrei sbagliare e perderlo tu cosa mi consigli?

    • io lo conservo in frigo, anche perché posso mettere le mani in pasta solo nel WE
      decidi in base ai tuoi ritmi panificatori, ma ti assicuro che in frigo non patisce.
      Chiudilo in ogni caso in un barattolo di vetro, con tappo a molla ma SENZA GUARNIZIONE così passa l’aria

      • Salve volevo chiedere una cosa con oggi sono al 3 rinfresco ora cosa devo fare devo rinfrescare per altri 15 giorni tutti i giorni e quando lo devo usare per fare qualcosa lo devo rinfrescare?
        A già raddoppiato e a le bollicine

      • Ciao Liuccia e grazie del commento.
        Si vai avanti per 10/15 giorni con i rinfreschi quotidiani.
        Quando raddoppia di volume in 3/4 ore è pronto.
        Dopo il rinfresco puoi usarlo entro le 24ore, tirando il lievito fuori dal frigo almeno un’ora prima del suo utilizzo.
        All’inizio usalo per pane o pizza. Man mano che si fortifica puoi usarlo anche nei dolci carichi di uova e burro

  6. Salve! Ho fatto nascere il mio lievito madre il 30 dicembre e fin dal secondo giorno ha dimostrato la sua vitalità con tanti begli alveoli, ora faccio uno o due rinfreschi al giorno e vengo ripagata con una crescita che raddoppia nel giro di tre-quattro ore. Non l’ho ancora utilizzato, perchè il mio forno si è rotto (!), ma vorrei chiederti se è normale che, quando vado a rinfrescarlo, l’impasto risulta molliccio e appiccicoso, ho sbagliato qualcosa? L’odore è acido ma non sgradevole, quasi come di vino. Sono una neofita, aiuto!

      • Quindi è anche normale che l’impasto sia un po’ molliccio? Scusa, ma ho fatto tutto da sola, seguendo soltanto le indicazioni che ho letto…..credi che il lievito sia già maturo per l’uso? Grazie!

      • È normale. In realtà più gg passano più diventa molliccio, se lo usi tt i gg dovrebbe essere più sodo.
        Il lievito è pronto per panificare se raddoppia in tre/quattro ore.
        Se il tuo si comporta così provalo pure !!! Non ci sono regole ferree, ogni lievito è un essere vivente diverso dagli altri !!

  7. Ciao Cle sono ormai 3 mesi circa che ho fatto il mio LM pero’ non capisco perche’ : all’inizio e’ partito spedito e lievitava bene ora lievita molto lentamente raddoppia il volume ma in piu’ di quattro ore non so che fare …..

    • considera che la temperatura ambiene incide parecchio nella lievitazione, ed è normale che in inverno ci voglia di più, specie con sti freddi.
      Inoltre altro elemento che incide è la presenza di enzimi nell’aria (es la frutta matura nella stanza aiuta).
      In questo senso può invece non giovare l’uso in casa di detersivi troppo aggressivi con “troppo” disinfettante, o l’uso della candeggina, che uccide i microorganismi buoni e utili per la fermentazione oltre che quelli cattivi per la salute!!!
      Valuta questi aspetti nel loro insieme e non disperare!
      😉

  8. Grazie Cle terrò presente i tuoi consigli ma che mi dici e’ meglio aspettare a panificare o metto u n po’ (e se si quanto) lievito secco?

    • se vuoi aiutare la lievitazione con ill ievito di birra anche, ne devi aggiungere proprio pochissimo, uno spigolo di un cubetto fresco.
      Con quello secco non saprei regolarmi, ma anche in questo caso un pizzichino!

  9. ciao a tutti anch’io sto facendo il lievito madre!! e ogni sera che lo rinfresco è una GUERRA!!!si appiccica dappertutto!!!domani finiscono i 15 gg.di rinfreschi poi inizierò a “panificare”!!!!

  10. Ciao anche io ho preparato il lievito naturale pero usando come 1• impasto lo yogurt un vasetto per ogni 100 grammi di manitoba che sarebbe la farina “0” a oggi sono al 13 giorno la pasta in eccesso io la uso per impastare e ti dico che viene ottima certo ci sta un Po ad aumentare di volume

  11. Ciao anche io sto preparando la pasta madre, èperò non ho capito come va usato per le preparazioni di ricette ormai mi mancano solo due giorni alla fine dei 15 rinfresco, come mi devo comportare?

    • Purtroppo molto varia da lievito madre a lievito madre!
      Solo l’utilizzo ti darà la pratica e risposte sicure alle domande! Non c’è una grammatura predefinita, specie con i lieviti “giovani” o appena nati.
      Possono vere una grande forza subito o dopo un po’ di utilizzi/rinfreschi, dipende dalla composizione “batterica” naturalmente presente nella tua casa. A questo proposito ti sconsiglio vivamente di usare prodotti disinfettanti in casa, o almeno ini cucina, che uccidono tra gli altri batteri anche quelli che servono alla lievitazione!
      Un normale detergente non disinfettante, se non hai esigenze specifiche legate ad immunodeficenza è più che sufficiente!
      Anche tenere frutta matura nella stanza dove si fa il pane aiuta moltissimo.
      Detto questo, per le prime volte ti consiglio di aggiungere all’impasto una “virgola” di lievito di birra, per incoraggiare la lievitazione.
      Quanto alla quantità di lievito madre, puoi calcolare circa 1/5 del peso della farina e man mano regolarti in base alla resa.
      Dovrebbe raddoppiare di volume in 3/5 ore.
      Se ci mette più tempo forse non è ancora maturo.
      Ripeto, per evitare di buttare impasto le prime volte, aggiungi un pizzichino di lievito di birra. Magari lascia da parte un po’ di impasto senza lievito per capire come si comporta anche senza!
      Spero di esserti stata utile!
      Fammi sapere.
      Buona panificazione!

      • Grazie per le tue utili informazioni, ma volevo saper se posso utilizzare il lievito madre appena lo tiro fuori dal frigo e poi fare il rinfresco a   quello che rimane. O devo fare prima il rinfresco è poi prendere quello che mi occorre ?

      • Prima lo rinfreschi e poi lo usi. Il rinfresco lo puoi fare anche la sera prima.
        È preferibile rinfrescare il lievito a temperatura ambiente, non di frigo.
        In inverno puoi anche tenerlo fuori dal frigo se non hai il riscaldamento a palla in cucina 😉

  12. Ciao a tutti!! Il mio Raniero penso sia pronto x panificare… È raddoppiato in poco tempo… Anzi esuberava anche… Ora l ho riposto in frigo perché nn riesco a panificare se non prima di venerdì o sabato… Giusto una domanda…. Quanto tempo prima devo toglierlo dal frogo per procedere al rinfresco e poi attender x panificare?? Separo le due parti:1la necessaria alla panificazione e 1 quella che poi ripongo in frigo e le rinfresco separatamente oppure faccio tutto insieme e poi prelevo la quantita necessaria? Spero di esser stato chiaro… Grazie!

    • Ciao Simone (e Raniero) e grazie del commento.
      Allora il lievito dovrebbe tornare a temperatura ambiente prima del rinfresco, quindi il tempo varia in base alla quantità e temperatura.
      Io di solito lo rinfresco almeno la sera prima di impastare, o la mattina per il pomeriggio.
      In pratica: rinfresco, riposo breve, impasto con metà lievito rinfrescato.
      Facci sapere come si comporta Raniero!
      Ciao

  13. Ciao sono Giuliana. Da poco ho il mio piccolo lievito madre.sono già 4 settimane che lo rinfresco. Il venerdì lo prendo gli tolgo la parte superficiale, lo peso e con la stessa quantità di farina e metà di acqua, lo faccio mangiare😄. Il colore e molto chiaro, ha dei bei alveoli allungati ed il profumo è intenso ma delicato. In frigo da una settimana all’altra cresce bene. Fin qui sembra tutto ok ma c’è un però ;la settimana scorsa con lo scarto di lievito (130gr) che ho accuratamente rinfrescato ,ho provato a fare la pizza(250gr di manitoba e 250gr di 00 su 260gr di lievito madre ) ma i panetti, dopo una intera notte a riposo in frigo ,avevano all’interno delle belle anke se piccole bollicine, ma l’impasto era molliccio e non raddoppiato di volume.un panetto di 250gr si allungava senza fatica x quasi 60cm . Nelle foto vedo che dovrebbe essere con tanti alveoli anke dopo la cottura, a me invece è venuta sottile.
    Questa settimana ,sempre con uno scarto di 130gr di lievito madre (260 rinfrescato)ho aggiunto però un cucchiaino di zucchero e l’ho fatto riposare tutta la notte.Questa mattina era raddoppiato pienissimo di alveoli grandi.l’ho impostato con tutti gli ingredienti, ma senza manitoba, 500gr tutta 00.avrò fatto la cosa giusta. Hai qual che consiglio x me.grazie mille😙

    • Ciao Giuliana e grazie del commento.
      A naso direi che il problema la prima volta è stato che hai fatto lievitare i panetti in frigo.
      LA bassa temperatura ferma o rallenta moltissimo la lievitazione. Fai lievitare anche tutta la notte ma fuori dal frigo e vedi cosa succede.
      PEr il resto devi solo darti il tempo per conoscere il tuo lievito.
      Tutti i lieviti naturali sono unici e con caratteristiche proprie, quindi devi un po’ regolarti in base alle caratteristiche ed età del tuo.
      La presenza della manitoba aiuta ad accentuale la lievitazione perché ha un contenuto maggiore di glutine, ma non è indispensabile.
      Quello che dico sempre è che le nostre nonne e bisnonne facevano il pane con il lievito madre senza bilancia e senza “teoria” semplicemente basandosi sulla esperienza andando “a occhio”! Tenta e ritenta, annota quello che va bene e quello che no.
      Per il resto qui in rete ci sono un sacco di “commari” con cui confrontarti quando proprio non ne vieni a capo! 😀
      Un abbraccio

  14. Ciao sono Chiara,ho cominciato da pochi giorni a preparare la pm ,per me è la 1 volta. Vorrei capire come fare per pianificare quando la pm è pronta . Il giorno prima faccio rinfresco poi quanta pm devo usare ? Quanta farina? E acqua? Per poter fare il pane Posso usare farina diversa dalla pm ? Grazie mille

    • Ciao Chiara grazie del commento e delle domande.
      Rispondo con ordine
      1. Come scritto nel post, il lievito è pronto quando raddoppia di volume a temperatura di lievitazione (circa 27°C, quindi un po’ più che la temperatura ambiente) in 4 ore.
      2. Di solito si usa 1/3 di pm sul peso della farina in ricetta (es 300g su un chilo di farina)
      3. Per i rinfreschi di solito é una parte di acqua e due di farina. Se aggiungi più acqua il lievito è più liquido e deve essere rinfrescato più spesso per evitare che vada a male. La farina è il nutrimento del lievito. Ne aggiungi almeno pari peso del lievito da rinfrescare.
      4. Puoi usare qualsiasi farina poi per impastare.
      Per il rinfresco anche, puoi usare diversi tipi di farina: tutta questa varietà lo renderà unico e aromatico. Prediligi farine non troppo raffinate (tipo 0 o 1, rispetto alla 00) che hanno più nutrienti per il lievito.

      • Ciao, in realtà con più acqua ottieni una pm semisolida e puoi DISTANZIARE i rinfreschi. Quanta più acqua metti, tanto più tempo resiste tra un rinfresco e l altro.

  15. Salve volevo un chiarimento se decido d mpastare il pane faccio il rinfresco E dopo 4 ore impasto il pane e lo lascio lievitare il pane per 12 ore

    • A differenza del lievito di birra il lievito naturale si presta a lievitazioni lunghe (tutta la notte, 12/24 ore…), ma dipende anche da quanto è maturo. Se non è maturo abbastanza una lievitazione troppo lunga potrebbe darti un pane dall’odore molto forte.
      Considera che l’odore che ha il lievito è poi l’odore che avrà il pane. Se ti sembra troppo forte vuol dire che il lievito ha un pH un po’ troppo acido ed è … L’ora del così detto bagnetto

  16. Salve, venerdì scorso ho creato il mio primo lm, sembra andare tutto bene in 2 ore circa a temperatura ambiente riesce a raddoppiare il volume dopo il rinfresco. Ho un dubbio però sui batteri che ci sono all’interno, possono essere nocivi? Può per favore ripetermi i passaggi da fare appena lo prendo dal frigo? Grazie

    • Ciao Stefania! Accipicchia che bel lievito vispo!
      So che in tempo di Corona Virus l’idea di allevare “batteri” in casa non è il massimo dell’allegria, ma pupi stare tranquilla: l’aria che respiriamo è piena di batteri, come anche il nostro stesso organismo e molti di questi sono batteri buoni 8tipo quelli della flora intestinale e che vai a rinvigorire “volontariamente” mangiando lo yogurt, pieno di “batteri” (chiamati con il loro nome meno spaventoso: fermenti lattici VIVI!).
      Detto questo, i batteri responsabili della lievitazione non sono nocivi per la salute.
      Se vedi muffe o senti odori sgradevoli quella è altra storia, vuol dire che il lievito è andato a male, ma finchè senti un odore gradevole di pane (simile a quello dello yogurt naturale) va tutto bene,
      Inoltre non dimenticare che il pane lo cuoci ad altissime temperature e che la maggiorn parte dei batteri muore già superati i 60°C
      se proprio la presenza dei batteri ti turba, attenta solo a non mangiare il LM a crudo così com’è (che comunque non ha nemmeno un bel sapore!!!! E’ pasta “acida” mica solo di nome!
      Spero di aver risolto qualche dubbio.
      Quanto al rinfresco prima dell’utilizzo:
      se tieni il LM in frigo è buona norma tirarlo fuori dal frigo almeno un’ora prima, in modo che torni a temperatura ambiente.
      Lo rinfreschi con una parte di acqua e due di farina e lo lasci lievitare un po’ prima dell’utilizzo.
      Puoi utilizzarlo entro le 24 ore dall’ultimo rinfresco, quindi, se ad esempio hai in mente di fare il pane o la pizza, puoi anche rinfrescarlo la sera per utilizzarlo la mattina seguente.
      Per i primi utilizzi io consiflio sempre di aggiungere un pizzichino (ma proprio un angolino di cubetto) di lievito di birra, per aiutare la lievitazione.
      Io in questi giorni vorrei provare il lievito liquido… dicoo che sia di più semplice gestione… vedremo!
      Baci

  17. ho iniziato il mio LM il 26 aprile 2020 ed attualmente raddoppia in 4 ore è bello alveolato, asciutto e spugnoso,lo tengo fuori dal frigo, quanto devo andare avanti con i rinfreschi prima di poter panificare? inoltre l’esubero invece potrei già usarlo per qualche impasto? grazie…

    • ciao Nuccia. Purtroppo nella prima fase gli esuberi non hanno grande possibilità di essere utilizzati. Per questo io consiglio di partire da minime quantità e “sprecare” meno farina. La maturazione del lievito dipende da tanti fattori, come ad esempio la presenza di frutta matura in casa (che aumenta il numero di batteri -buoni- nell’aria). Per testare il tuo lievito, se ti sembra che abbia già un buon profumo di pane, puoi già usarlo per pane o pizza, magari aggiungendo un pizzichino (un grammo o due) di lievito di birra. Più o meno il peso del lievito naturale è tra 1/3 e 1/5 del peso della farina, dipende dai tempi di lievitazione e maturità del lievito.
      In rete poi trovi anche tante ricette per come usare l’esubero, come crackers, grissini…
      Io devo un po’ rimpolpare la sezione! 🙂

    • Per mia esperienza personale ti dico che ho usato un esubero di lm di 4-5 gg(nato da 4-5gg)e mi ha dato dei tarallini buonissimi!se è attivo usalo pure, almeno per tarallini, piadine crekers e simili… 😉

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