Avevo in testa di provare questa genoise alle mandorle disegnata con pasta margherita da vari mesi… Sembrava alla mia portata… ma… nonostante le istruzioni e la ricetta sembrassero complete (d’altronde la ricetta in giro per i blog è abbastanza uniforme) o mi è sfuggito qualcosa… oppure molto semplicemente la “fuffa” (=decorazione fine a se stessa) non fa per me. E tanto meno sono mai stata portata per il disegno a mano libera, che, diciamolo, in questa tecnica aiuta…
Edit gennaio 2013: dopo averci provato di nuovo con una ricetta “sicura” e con risultati nuovamente poco dignitosi (sul piano estetico) ho scoperto il barbatrucco: usate la bocchetta più stretta che avete in casa (un millimetro o meno!). Dopo la cottura inevitabilmente le linee saranno più grassocce.
Insomma volevo fare una millefoglie al mio amour per San Valentino (d’altronde quale è il suo dolce preferito? quello secondo me più sciocco in assoluto, bah!) e decorarne i bordi con questa joconde imprimé… Il risultato è stato talmente sconfortante che quasi non voglio mostrarvelo…
Per non parlare della crema pasticcera che è rimasta troppo liquida… chi lascia la strada vecchia (ricetta mia e di mamma) per la strada nuova (tecnica di Luca Montersino, sappilo! ti odio!*), sa quello che lascia (un ottimo risultato garantito) ma non sa quello che trova… (‘na chiavica!)
Insomma… mi resta solo da sperare che la combinazione di sapori dia il risultato “brutto ma buono” tanto caro ai miei esordi in pasticceria.
La volete vedere? Sicuri? E’ urenda! Un lavoretto dell’asilo fatto da un bambino pasticcione sarebbe riuscito molto meglio. Ogni tanto anche la Cle fa fiasco.
La foto dell’interno ipergodurioso (almeno questo!): crema pasticcera metà al cioccolato bianco, e metà al cioccolato fondente (100g cioccolato per ogni mezza dose di crema)
*sembra essere passato così tanto tempo da quando odiavo Montersino! ora non vivrei senza le sue ricette!!! XD


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