Anzi, polpette di uova come le chiamano mia madre e mia nonna.
Ed ecco un altro piatto di cui le mie papille conserveranno a lungo memoria e che parla della mia famiglia. Parla di quando i miei nonni lavoravano il tabacco in Basilicata, di quando possedere delle galline significava garantirsi i pasti.
Pane raffermo, uova fresche, formaggio… poche cose, pochi ingredienti sufficienti per preparare delle polpette quando l’acquisto della carne rimaneva un lusso riservato alla domenica.
E che gusto le polpette di mia nonna. Io continuo a preferirle a quelle di carne, assolutamente! Mia madre ci mette dentro anche la simmenthal, ma già questa è una versione extra-lusso! Io oggi voglio proporvele nella loro versione più povera e omaggiare mia nonna e tutte le donne del dopoguerra che con poco più che niente riuscivano a portare in tavola piatti eccezionali.
Ingredienti per 4/6 persone (circa 40 polpette):
- 3 uova
- 100g formaggio grattugiato (pecorino e/o parmigiano)
- un pizzico di sale
- aglio
- un mazzetto di prezzemolo e menta (o altre erbe aromatiche di vostro gusto)
- pane raffermo grattugiato q.b.
- olio per friggere (di oliva o di semi di arachide)
Procedimento:
- Mischiare insieme le uova con il formaggio e gli aromi aiutandovi con una forchetta. Aggiungete quindi il pangrattato quanto basta per ottenere un composto sodo ma non troppo asciutto.
Nota: se avete aggiunto troppo pane correggete aggiungendo del latte. In ogni caso attendete che il pane assorba i liquidi dell’impasto prima di valutare la consistenza. - Formare delle palline con i palmi delle mani e friggere in olio ben caldo.
Non serve panare, uova e pane sono già nell’impasto e se la frittura è fatta alla giusta temperatura le polpette saranno anche croccanti. Non è nemmeno necessario inumidirsi le mani, anzi rischiereste pericolosi schizzi durante la frittura!
Se vi va potete anche tuffarle in un buon sugo al pomodoro, oppure servirle in ciotoline come antipastino sfizioso, sia caldo che freddo.
Questo impasto, usando il prezzemolo e non la menta, si presta bene anche ad essere utilizzato come ripieno per molluschi (es. cozze, seppie,…).
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